Condomini

Dunque Viva Rai2, le nota trasmissione radiofonica condotta da FIorello, dovrà traslocare dalla storica sede di via Asiago a causa delle proteste dei condomini della via che si sono lamentati per la musica sparata a tutto volume dallo studio radiofonico dalle sette del mattino.

Questo episodio me ne ha ricordato uno analogo successo a Parma qualche mese fa.

I condomini di un palazzo del centro storico coadiuvati da uno studio legale che  ha la sede nello stesso edificio,  avevano intentato una causa contro gli abitanti del palazzo di fronte colpevoli di provocare continuamente rumori molesti.

L’iniziativa aveva suscitato un certo scalpore e le solite, inevitabili polemiche ed aveva anche dimostrato un discreto sprezzo del ridicolo perché il palazzo incriminato era l’ultracentenaria sede del conservatorio Arrigo Boito, colpevole di tenere spesso le finestre aperte durante la pandemia.

Poi, per fortuna, il Covid, è passato, le finestre sono state chiuse e tutto è tornato alla normalità.

Forse fatti come questi sono effetti collaterali della pandemia che ha reso tutti più intolleranti, oppure dimostrano che in un periodo pieno di incertezze, con pochi valori ed idee residue. l’unico punto di riferimento rimasto è il regolamento condominiale.

Faziosità

Da quando sono nati, i social media sono diventati oggetto di studio da parte di molti studiosi. Ad oggi sono disponibili ponderosi volumi sull’argomento.

L’aspetto più rilevante che emerge in tutti gli studi è la faziosità. Ovvero la capacità di facebook, twitter, e simili di diffondere rapidamente contenuti faziosi e, spesso, anche falsi. La possibilità di rilanciare i messaggi crea un effetto valanga che travolge gli utenti.

Come nel caso delle ormai famose fake news che arrivano direttamente e in tempo reale a milioni di utenti. I politici, che già erano faziosi per definizione, hanno subito approfittato di questa caratteristica dei social.

La possibilità di rivolgersi direttamente a sostenitori e simpatizzanti era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Così dai loro profili hanno cominciato a tenere comizi quotidiani, particolarmente utili nell’epoca delle campagne elettorali permanenti.

Da noi il livello di faziosità ha iniziato a crescere  già negli anni novanta. Poi, con l’arrivo dei social, in pochi anni è diventato talmente alto che distinguere una notizia vera da una falsa è diventato un esercizio sempre più difficile.

Anche perché i media tradizionali, giornali e tv, spesso rilanciano i messaggi social dei politici senza nessun commento critico, come se fossero dati di fatto e non opinioni.

Nel secolo scorso c’era chi studiava la differenza tra la realtà e la sua rappresentazione da parte del potere tramite il cinema, i giornali e la tv. Ne emergeva sempre la distanza tra la realtà e lo specchio deformante della sua messa in scena. Oggi, invece, la realtà non esiste quasi più. La sua rappresentazione ha preso il sopravvento.

Rivoluzione chic?

Da parecchi giorni in tanti fanno a gara per ironizzare sull’intervista della Schlein a Vogue e quella della sua personal shopper a Repubblica, che ha reso popolare il termine armocromia.

Questa notizia ha fatto il paio con quella della cena, della stessa Schlein, a casa Baglioni. Quindi, anche se due indizi non fanno una prova, la conclusione è stata che si sta rivelando una radical  chic qualunque e che, come gli altri appartenenti alla stessa categoria, è del tutto innocua. Soprattutto per il governo.

Mentre alcuni esponenti del PD hanno cambiato partito perché sono stati spaventati dalla sua radicalità che non avrebbe niente di chic,  ma sarebbe pericolosamente di sinistra. Secondo loro, infatti, la neo segretaria del PD starebbe preparando la rivoluzione e il guardaroba adatto per quel giorno fatidico. Perché non vorrebbe trovarsi nella situazione spiacevole della protagonista di una commedia degli anni 70  che si intitolava appunto: “Sta venendo la rivoluzione e non ho niente da mettermi.”

Intanto, mentre la sinistra discute di questo argomento molto importante, il governo Meloni oggi, Primo  Maggio festa del lavoro, si prepara a varare il decreto legge che taglierà il reddito di cittadinanza e conterrà altri simpatici provvedimenti che conceranno per le feste i lavoratori.

Buon Primo Maggio a tutti.

Fuori dal tempo

I nostri politici ormai da decenni sono fuori dal tempo. Lo era Berlusconi negli anni novanta quando evocava il pericolo comunista come nel 48. I comunisti non ‘c’erano più, ma tanti italiani gli avevano creduto.

Dopo tutto vedevano continuamente in tv Bertinotti che faceva discorsi strampalati citando Marx e la lotta di classe tra padroni e operai. Mentre quelli che erano stati comunisti, nel senso che venivano dal PCI, abbandonarono in fretta la riva sinistra e cominciarono il lungo viaggio verso la riva destra. A mollare gli ormeggi fu D’Alema che cominciò col non dire più cose di sinistra.

Mentre l’approdo sull’altra sponda fu opera di Renzi che, certo, riuscì a rottamare D’Alema e soci, ma poi si rivelò un tardivo imitatore di Tony Blair. Quindi anche lui fuori dal tempo. Per non parlare di Letta che seguiva la famigerata agenda Draghi come  se fosse il vangelo ignorando del tutto la realtà.

Mentre i  cinque stelle con il loro populismo, che poteva sembrare vagamente di sinistra, sono arrivati sulla scena al momento giusto, ma non se ne sono accorti.

Adesso è il turno della Schlein, in un periodo in cui almeno un terzo degli italiani vorrebbero una sinistra che si occupi dei loro problemi. Dunque sembra sia arrivata al momento giusto, ma ancora non è chiaro se l’ha capito.

Anche Meloni e soci non sono affatto sul pezzo. Infatti si ispirano all’italietta di cent’anni fa povera e contadina, ma più facile da gestire. Infatti  sostengono che il vero liceo è quello agrario,  che fornisce braccia all’agricoltura. ma è passato un secolo e l’Italia è diventata un paese industriale. Non può certo tornare agricolo.

In questo Meloni e soci sono più retrogradi del duce. Lui voleva che l’Italia rimanesse in gran parte un paese agricolo e che le altre terre dell’impero come, ad esempio, la Libia lo diventassero, dimostrando poca lungimiranza.

Ogni tanto qualcuno telefonava da laggiù e gli diceva:”Duce, abbiamo trovato il petrolio!” E lui rispondeva:”Cercate l’acqua!”

Il postino di Luigi

Il nascondiglio sembrava sicuro. Era una vecchia cisterna dove una volta venivano raccolti i liquami della stalla. Lo aveva messo a disposizione dei partigiani Luigi il  contadino e loro l’avevamo imbiancata e resa in qualche modo abitabile.

Vi si accedeva dal portico dopo aver sollevato un pesante coperchio di cemento che era sempre coperto dalla paglia e da un carro carico di fieno. Nella parte fuori terra della cisterna avevano ricavato delle aperture da dove potevano tenere d’occhio la strada.

Quella mattina di fine febbraio, mentre l’ultima neve si stava sciogliendo, videro sbucare da dietro una curva una dozzina di soldati tedeschi e qualche camicia nera. Ivan il polacco appoggiò il suo lungo fucile da cecchino ad una delle aperture pronto a fare fuoco, ma Giorgio, il comandante, lo fermò.

Aveva visto con il binocolo che i soldati erano preceduti da un uomo. Ogni tanto  si fermava e quelli lo spingevano avanti colpendolo con il calcio dei fucili. Luigi, che stava lavorando nella vigna vicino alla strada, riconobbe Pietro, il postino del paese che, infatti, aveva la borsa della posta  a tracolla. Conosceva bene quell’uomo che aveva una moglie e quattro figli ancora piccoli.

Allora si diresse subito sulla strada ed arrivò alle spalle dei soldati. “Cosa succede Pietro, avete la scorta stamattina? “Andatavene Luigi! Questi vogliono che li porti nella casa dove, secondo loro, sono nascosti partigiani. Andatevene.!ripetè Pietro visibilmente spaventato.

“Lo so io dove sono nascosti”- disse Luigi rivolto ai sodati. 

“E dove sarebbero, secondo voi?” -chiese quello che sembrava il comandante.

“Fino a pochi giorni erano in un fienile abbandonato poco distante da qui.”Vi ci porto io, ma lasciate andare il postino, lui non sa  niente. “

“Quest’uomo mente! Sappiamo che è antifascista e che in passato ha aiutato i partigiani. Magari adesso sono a casa sua!”.- disse una delle camicie nere.

“Perché non venite a controllare?”- rispose Luigi tutto d’un fiato, contando sulla sicurezza del suo nascondiglio.

Il comandante, convinto dal tono deciso di Luigi, diede uno strattone  a Pietro, che corse via,  e fece cenno a Luigi di prendere il suo posto. Ma una camicia nera estrasse la pistola e sparò un colpo in direzione di Pietro che subito cadde nella neve. Luigi avrebbe voluto soccorrerlo, ma due soldati lo trattennero e lo costrinsero ad andare avanti.

Un attimo dopo si sentì un rumore, breve, acuto, secco come uno schiaffo. La camicia nera che aveva sparato a Pietro cadde a terra ferita. Ivan il polacco, aveva colpito ancora.

I soldati si buttarono a terra e cominciò una breve sparatoria. Ma i colpi andarono a vuoto perché i contendenti erano troppo lontani. L’unico fucile che poteva coprire la distanza era quello di Ivan, ma, con suo grande disappunto, si era inceppato. Poco dopo gli spari cessarono e il comandante tedesco ordinò la ritirata.  Probabilmente aveva pensato che erano allo scoperto e, se fossero andati avanti, sarebbero diventati un bersaglio facile.

Intanto Luigi ,approfittando della confusione, si era allontanato. Aveva raggiunto il vicino bosco di castagni dove aveva trovato Pietro, tremante, ma illeso. La sua pesante e spessa borsa di cuoio aveva fermato la pallottola ed era rimasto incolume. 

I partigiani temevano che i tedeschi tornassero più numerosi e agguerriti, ma non tornarono più e in Aprile la guerra fini.

Da quel giorno Pietro non smise mai di ringraziare la Madonna, alla quale era molto devoto, e Luigi per averlo salvato da quella situazione pericolosa. 

Questa storia me l’ha raccontata mio zio, tanti anni fa. Luigi era suo padre, il mio nonno materno.

Buon 25 Aprile a tutti!

Grandi contenuti

Domenica scorsa io e mia moglie siamo andati a trovare una sua lontana parente ottantenne. Il grado di parentela non l’ho mai capito. Pare sia una cugina di mia suocera. 

Ma non ne sono sicuro perché con le parentele mi perdo subito, come quando ho letto per la prima volta “I fratelli Karamazov”. 

Comunque, la signora ci ha offerto il caffè e intanto ci ha aggiornato sulle sue condizioni di salute, che sono buone. Poi abbiamo parlato del tempo e degli abitanti del suo paese di origine che è anche quello di mia suocera, e di altri argomenti. 

Poi ci ha parlato dei suoi nipoti e dei pericoli ai quali vanno incontro i giovani. A volte frequentano cattive compagnie e finiscono per andare a quelle feste piene di gente che balla per ore e ore e si droga. Poi magari, tornando a casa, provocano incidenti mortali. 

Ma i suoi nipoti sono bravi ragazzi e, per fortuna, non fanno queste cose. Sono anche volenterosi, ma riescono a  lavorare solo saltuariamente. La colpa, secondo lei, è degli stranieri che arrivano tutti i giorni in Italia che, se non fanno del male, rubano il lavoro ai nostri giovani. 

Invece certi politici si preoccupano più di quelli che arrivano in Italia che degli italiani.

Volevo tentare una replica, ma poi ho visto che la televisione era sintonizzata su Rete 4, come l’ultima volta che siamo andati da lei. Allora ho capito che era inutile discutere. Come potevo competere con i grandi contenuti Mediaset?

In vino veritas?

Ieri sera durante una cena per il compleanno di un amico c’era un lungo tavolo di parenti ed amici. Dopo i vari brindisi di auguri si è  scatenata una discussione sulla neo segretaria del PD, Elly Schlein.

Qualcuno diceva che è una radical chic troppo lontana dalla gente comune. Qualcun altro sosteneva che, comunque, è quanto di più lontano possa esistere dagli schemi antiquati della destra e anche da certi esponenti del PD. Infatti dice cose di sinistra che da anni nessuno nel partito diceva e, probabilmente, nemmeno pensava.

Un sostenitore di Bonaccini sosteneva che è troppo di sinistra e che difficilmente riuscirà a mettere in pratica le sue idee. Inoltre gli elettori potrebbero non capire un cambio di direzione così brusco. Allora qualcuno gli ha fatto notare che in tre giorni ci sono state circa 7500 nuove iscrizioni al partito, segno di un apprezzamento notevole. Ma lui, stizzito, ha ribattuto che potrebbe trattarsi solo di un fuoco di paglia.

Intanto, tra una portata e l’altra, saliva il tasso alcolico. Ad un certo punto, mentre eravamo ormai arrivati al dolce e allo spumante, si è alzato in piedi il nostro politologo dilettante, che scrive su un piccolo giornale online. Ha alzato il calice ancora una volta per gli auguri al festeggiato e poi ha annunciato che stava per fare un previsione importante, anzi una profezia.

Allora tutti i convitati incuriositi hanno smesso di parlare tra di loro e, nel silenzio che ne è seguito, lui ha iniziato il suo discorso con tono solenne, nonostante la voce un po’ impastata:”Credo di sapere cosa succederà nei prossimi mesi. Questo governo pieno di personaggi incapaci ed impresentabili non reggerà a lungo. 

La tragedia di Crotone ha segnato una svolta e gettato un’ombra scura, una stigma, sul governo e sulla Meloni. Aggravata da l fatto che i 79 naufraghi superstiti sono stati sistemati in due capannoni con brande senza materassi ed un solo bagno. Tutto questo ha fatto indignare persino il prudente Mattarella che non l’ha nascosto.

Questo governo è troppo di destra e, se continua così, potrebbe anche non arrivare all’anno prossimo quando, in primavera, ci saranno le elezioni europee. 

A vincerle, se dimostrerà di essere davvero di sinistra, sarà la Schlein che potrebbe anche sfiorare o addirittura superare il 35%. Questo darà il colpo di grazia al governo Meloni, se sarà ancora in carica.

I voti di sinistra ci sono ancora, il PCI era arrivato a oltre 12 milioni di voti, ma bisogna andarli a prendere dove sono. Ad esempio  nelle periferie e non nelle ZTL.. Cosa che il PD non ha mai cercato di fare. Infatti con Letta si è fermato a 5 milioni di voti. Una bella differenza!

Poco tempo dopo le europee, probabilmente, ci saranno le elezioni politiche che potrebbe vincerà ancora il PD. Ma questa è un’altra storia. Per adesso non riesco a vedere così lontano.”

A questo punto dopo, un attimo di silenzio, qualcuno ha fischiato, altri sono rimasti in silenzio, mentre la maggior parte ha applaudito.  

Il mio vicino di sedia ha commentato.” Sarà vero, come dicevano gli antichi, che “in vino veritas? ”

Stile identitario

Ormai abbiamo capito qual è il modus operandi della Meloni.

Da quando è al governo non va più in giro ad urlare che lei è una donna, una mamma e una cristiana. Non fa come Salvini che, tutti i giorni lanciava secchiate di odio soprattutto contro i migranti e si vantava dei provvedimenti presi contro di loro.

Lei ha uno stile diverso. Preferisce stare dietro le quinte. Il lavoro sporco lo lascia ai suoi ministri che spesso seguono la strada indicata dall’ex capitano andando anche oltre. Non è nemmeno andata a Crotone a rendere omaggio alle vittime del tragico naufragio come ha fatto Mattarella.

Intanto l’opposizione, per questa sua posizione defilata, fino a qualche giorno fa sembrava non accorgersi di quello che stava succedendo. Anzi, Letta e Bonaccini sono arrivati a dire che la Meloni  è brava e bisogna lasciarla lavorare. 

Con il cambio di segretario e la terribile strage di Crotone qualche reazione c’è stata. Sono state addirittura chieste le dimissioni di Piantedosi, anche se non ci saranno. Ma era il minimo che si potesse fare. 

Mentre i cosiddetti osservatori non sembrano badare molto a tutto ciò che non riguarda l’ambito economico. Questo governo sta seguendo fedelmente l’agenda Draghi, questo è l’importante. Il resto cosa volete che sia. 

Che importa se manganellano i giovani di  sinistra e lasciano che  quelli di destra li pestino. Che importa se vorrebbero una giustizia su misura per ricchi e potenti e se danno la caccia ai cinghiali e ai poveri.

Si tratta semplicemente di provvedimenti cosiddetti identitari che non possono fare a meno di prendere. 

Devono pur far vedere che, oltre a fare i compiti, nel tempo libero ci tengono a ribadire che sono di destra-destra, facendo magari qualche favore agli amici e tenendosi buoni i loro elettori.

Gli USA nel pallone

Da qualche settimana il cielo degli Usa è solcato da oggetti non identificati. I sospetti sono caduti subito sulla Cina che avrebbe lanciato palloni sonda apparentemente innocui per spiare il territorio americano.

Ma le autorità militari non hanno escluso nessuna ipotesi, compresa la provenienza extraterrestre degli oggetti misteriosi. Comunque, per prudenza, qualcuno è stato abbattuto. L’origine di questi ufo, però, non è stata ancora del tutto chiarita. Tranne in un caso.

Secondo la rivista Aviation Week, l’oggetto abbattuto tra il 10 e il 12 febbraio scorso, un pallone di forma cilindrica , non proveniva né dalla Cina né dallo spazio, ma dall’Illinois, da dove era stato lanciato da un gruppo di appassionati che, qualche giorno dopo il lancio, ne avevano perso la tracce.

In seguito è stato avvistato dai radar della aeronautica americana che, ritenendolo pericoloso, lo ha abbattuto con un missile lanciato da un aereo da caccia.  Un missile di quel tipo pare costi circa 400.000 dollari mentre un pallone può costare dai 12 ai 180 dollari. Quando si tratta di sparare gli americani non badano a spese.

Ron Meadows, fondatore di Scientific Balloon Solutions, un’azienda della Silicon Valley che produce palloni per hobbisti e scienziati, ha detto: “Ho provato a contattare i nostri militari e l’Fbi per informarli su cosa siano probabilmente molti di questi oggetti. Non mi sembrano molto intelligenti se li abbattono”.

Se la coppia scoppia

Ieri  un conoscente, che fa lo psicologo, mi ha invitato a prendere un aperitivo.

Ho accettato volentieri perché di solito mi parla del suo lavoro che mi ha sempre affascinato. Infatti, a suo tempo, avevo preso in considerazione l’idea di studiare psicologia. 

Anche ieri, come fa spesso, ha fatto il punto della situazione psicologica dei nostri concittadini dal suo osservatorio privilegiato. Ha detto che con la pandemia ha visto aumentare  parecchio il numero di persone che si rivolgono a lui che è specializzato in problemi di coppia.

“Molti presentano sintomi che si potrebbero definire post traumatici come ansia e comportamenti compulsivi. Ma, in generale, la pandemia ha esasperato comportamenti preesistenti.

Ad esempio se uno era geloso prima lo è diventato ancora di più. Per questo molte coppie che già erano instabili ,con il covid sono saltate.

Inoltre chi era infedele prima, dopo lo stop della pandemia ha ricominciato a cercare nuove avventure anche più di prima. Tra i miei pazienti sono soprattutto gli uomini ad assumere questi comportamenti, mettendo in crisi le loro partner, mogli o compagne che siano.

Cosa che, a volte, può causare anche nei mariti o compagni qualche disagio perché anche i più farfalloni ci tengono ad avere comunque un punto di riferimento fisso. Se questo salta, o rischia di saltare, vanno in crisi e magari finiscono per andare anche loro dallo psicologo.

Qualche settimana fa ho scoperto, per puro caso, che venivano da me, ad insaputa l’uno dell’altra, marito e moglie. Lui sosteneva che lei non aveva mai capito la sua indole. Il suo bisogno di evadere dalla routine quotidiana, Tanto più che lei non era più disponibile come una volta. Ma comunque, alla fine, tornava sempre da lei. Si trattava sempre di avventure temporanee ed occasionali. Niente di serio. Non aveva mai pensato di lasciarla.

Dopo tutto ha detto, citando Feydeau, il vero tradito è l’amante se poi il marito o la moglie tornano a casa.

Mentre la moglie era caduta in depressione. Sosteneva di non aver mai avuto né desiderato altri uomini e si sentiva profondamente tradita.”

A questo punto non ho potuto fare a meno di chiedergli come avesse gestito questa insolita situazione.

“A lui ho semplicemente raccomandato di avere più attenzione per sua moglie, perché la sua tendenza a cercare avventure mi è sembrata irreversibile.

A lei, invece, dopo l’ennesima seduta piena di lamenti, ho consigliato semplicemente di trovarsi un amante. A volte è un ottimo antidepressivo.”

Il consiglio non mi è sembrato molto professionale, ma l’ho trovato divertente.